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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Locandina
 
 
 
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Trama

Storie di padri separati sull'orlo della povertà.

 
 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 4/5
  • valutazione
  • Pur non conoscendosi affatto, tre neo single decidono di andare a vivere insieme per far fronte alla crisi economica. Verdone torna a raccontare una storia corale, assemblando un cast affiatato.
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • senza voto
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 0 lettori
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Le amiche della sposa
  • di Paul Feig
  • dal 19 08 2011
  • genere Commedia
  • tipo Comico
  • Filippo Cannizzo
 
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Recensione 2
Be Kind Rewind - Gli acchiappafilm
  • di Michel Gondry
  • dal 23 05 2008
  • genere Commedia
  • tipo Comico
  • Marina Zabatino
 
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Recensione 3
Grande, grosso e... Verdone
  • di Carlo Verdone
  • dal 07 03 2008
  • genere Commedia
  • tipo Comico
  • Elena De Dominicis
 
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Recensione 4
Magnifica presenza
  • di Ferzan Ozpetek
  • dal 16 03 2012
  • genere Commedia
  • tipo Comico
  • Anna Romana Sebastiani
 
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Recensione 5
Tamara Drewe - Tradimenti all'inglese
  • di Stephen Frears
  • dal 05 01 2011
  • genere Commedia
  • tipo Comico
  • Roberta Folatti
 
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Info

Posti in piedi in Paradiso

di Carlo Verdone

 
    Dati
  • Titolo originale: Posti in piedi in Paradiso
  • Soggetto:
  • Sceneggiatura: Carlo Verdone, Pasquale Plastino, Maruska Albertazzi
  • Genere: Commedia - Comico
  • Durata: 119 min.
     
  • Nazionalità: Italia
  • Anno: 2012
  • Produzione: Aurelio De Laurentiis & Luigi De Laurentiis
  • Distribuzione: Filmauro
  • Data di uscita: 02 03 2012
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Paradiso perduto/Inferno sull'Italia

di Maria Cristina Caponi

Carlo Verdone è un regista che passeggia tutto il giorno tra la gente e cerca nei suoi film di raccontare gli stati d’animo delle persone comuni. Questo metodo il comico romano l’ha attuato sin dall’inizio, mettendo in scena con sfrenato fregolismo personaggi stralunati, il cui carattere risulta sfilacciato in molteplici tic e manie. Tuttavia, è proprio il loro essere incapaci e inetti che li rende agli occhi degli spettatori ricchi di umanità.

Posti in piedi in paradiso è un film di stringente attualità, visti i forti agganci alla cronaca italiana dei nostri giorni. Il merito della ventitreesima pellicola di Verdone è quello di esprimere il fondamento noumenico del cittadino medio italiano che aspira, in maniera oramai irraggiungibile, non tanto a un posto fisso quanto a un salario decente. In Posti in piedi in paradiso i male characters sono costretti loro malgrado a un adattamento forzato, sebbene non sia la pigrizia o l’inerzia a ostacolare l’integrazione sociale. Certo, il mirabile trio presenta un grande deficit comune: tutti sono rimasti attaccati a un passato glorioso oramai irraggiungibile, che tarpa le ali a qualsiasi desiderio di rinnovamento.


Il primo a essere risucchiato in un vortice di frustrazione e privazione è l’ex discografico di successo Ulisse Diamanti (Carlo Verdone), il quale si è reinventato una vita aprendo un negozietto di vinili e di chincagliere vintage. L’uomo è il caso emblematico sia di ciò che non può più avere sia di ciò che gli manca profondamente: questa totale sfiducia in se stesso e nelle proprie potenzialità lo porta a diffidare perfino della propria potenza virile. Sarà sufficiente una bomba sexy alla stregua di Micaela Ramazzotti a spezzare l’astinenza sessuale di Ulisse, più subita che voluta? La seconda storia di scacco esistenziale è quella di Fulvio Brignola (Pierfrancesco Favino), retrocesso da critico cinematografico a giornalista di cronaca rosa dopo aver corteggiato via email la moglie del suo caporedattore. L’apice della svalutazione morale, però, si raggiunge con Domenico Segato, interpretato da un ottimo Marco Giallini. L’agente immobiliare con il vizio del gioco, ridotto a fare le marchette per starci dentro con le spese, è il perdente più perdente che si sia visto ultimamente sul grande schermo. Per molti versi, il suo Segato è in stretto rapporto con alcuni di quei personaggi interpretati da un Vittorio Gassman o da un Franco Fabrizi, ovverosia i classici tipi della commedia all’italiana che vogliono ritagliarsi il loro bel posticino nonostante tutto.

Motore dell’azione nella seconda parte del film è il corpo mozzafiato della cardiologa Gloria. Verdone lavora egregiamente nel tratteggiare la figura della Ramazzotti, rendendola altrettanto debole e irresoluta dei colleghi maschili nel suo essere un soggetto mediocremente eroico.

Alla luce di quanto detto, Posti in piedi in paradiso è una fotografia tutt’altro che indolore della situazione italiana. Come ci insegnano i vari Monicelli, Risi, Germi, Lattuada, Pietrangeli e Scola, la commedia non è mai un genere innocuo, in quanto parla allo spettatore del proprio malessere e dei problemi concreti dell’esistenza. Verdone ha acquisito i meccanismi della comicità smascherando ciò che si cela nel quotidiano: questa è la sua vera forza.

 
 
 
 
 
 
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