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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Locandina
 
 
 
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Trama

Un caso su cui la Sciarelli e Bruno Vespa avrebbero potuto fare milioni di ore di programmazione.

 
 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 1.5/5
  • valutazione
  • Psyco-thriller dal fiato corto. Convince Kirsten Dunst, agnello sacrificale, un po' in affanno Ryan Gosling che gioca a fare Norman Bates senza il supporto di una adeguata sceneggiatura
  •  
 
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • senza voto
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 0 lettori
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Spider
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  • dal
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  • tipo Thriller
  • Sara Troilo
 
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Info

Love & Secrets

di Andrew Jarecki

 
    Dati
  • Titolo originale: All Good Things
  • Soggetto: Ispirato ad un fatto di cronaca
  • Sceneggiatura: Marc Smerling, Marcus Hinchey
  • Genere: Drammatico - Thriller
  • Durata: 101 min.
     
  • Nazionalità: U.S.A.
  • Anno: 2012
  • Produzione: Groundswell Productions, Hit The Ground Running Films
  • Distribuzione: Bim Film
  • Data di uscita: 01 06 2012
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Ryan Gosling vestito per uccidere

di Francesca Paciulli

Ora che il titolo di fidanzatina di Spider-Man le è stato soffiato dall’accattivante Emma Stone alias Gwen Stacy nel nuovissimo The Amazing Spiderman, Kirsten Dunst impalma – nella finzione – Ryan Gosling, star tra le più sexy di Hollywood (parola di ‘People’ che nell’accreditata classifica annuale lo piazza in decima posizione). Dove e come? Nel thriller-sentimentale Love & Secrets (in originale All Good Things, dal nome del negozio del protagonista) dove Gosling è David Marks, figlio maggiore di Sanford Marks (Frank Langella), magnate immobiliare dall’oscuro passato, intenzionato a coinvolgere il figlio negli affari di famiglia. Un giorno, proprio mentre sostituisce l’idraulico in uno squallido appartamentino di proprietà del padre, incontra l’inquilina, la graziosa Katie (Kirsten Dunst). Tra i due è colpo di fulmine: lui come idraulico non vale un granché ma il sorriso sornione che indossa con lo smoking fa subito colpo. E senza neanche dare il tempo allo spettatore di capire se tra i due l’alchimia reggerà, David e Katie sono già pronti per le presentazioni ufficiali a casa Marks. Non sarà - si chiede papà Marks - che quella ragazzetta un po’ naif e di umili origini, metterà i bastoni tra le ruote all’ascesa del figlio?

Poco importa a David, che di lì a poco tempo sposa l’amata Katie e decide di lasciarsi alle spalle un passato nebuloso (da bambino ha assistito, in circostanze misteriose, al suicidio della madre) e una presenza paterna ingombrante. La coppia lascia New York per il più tranquillo Vermont, e qui prova a inventarsi un nuovo modo di vivere, aprendo un emporio di cibo biologico. Un idillio romantico destinato a durare fino a quando il sogno di maternità di Katie si scontra contro la dura reazione di David che, inspiegabilmente, non vuole saperne di mettere al mondo un erede. Katie è costretta ad abortire e da quel momento gli occhiali rosa con cui guarda il mondo si incrinano: si iscrive alla facoltà di Medicina e la sua vita prende una piega separata rispetto a quella del marito che, rientrato a New York, accetta di prendersi cura degli interessi (poco puliti) del genitore.

In un crescendo di tensione (almeno nelle intenzioni del regista) il giovane diventerà fin troppo simile a quel padre che ha sempre pensato di odiare. Risucchiato in un vortice di follia, che porta alla misteriosa scomparsa della moglie, David diventerà il primo sospettato di omicidio. Altri due ne seguiranno.

Ispirato ad un fatto di cronaca americana degli anni 80 (Robert Durst, sospettato di uxoricidio, nonostante le indagini e altri due delitti da prima pagina, non è mai stato condannato e vive in libertà dopo aver ricevuto 65 milioni di dollari per tagliare tutti i legami con la vasta fortuna familiare), Love & Secrets coinvolge esclusivamente grazie alle interpretazioni dei due protagonisti, Dunst nei panni dell'agnello sacrificale, e Gosling, inetto e impacciato inizialmente, spietato e glaciale nel prosieguo del racconto.

I problemi iniziano però quando a metà del racconto il plot si inerpica per il sentiero del film tv e Andrew Jarecki, documentarista e musicista al suo primo lungometraggio, non ha sufficiente mestiere per tenere le fila del racconto e incollare lo spettatore alle sorti dei personaggi. A farne le spese è soprattutto il povero Ryan Gosling che a un certo punto del film inizia a vagabondare di città in città travestendosi da donna e fingendosi muto, con risultati più parodistici che inquietanti. Manca un reale approfondimento psicologico di un personaggio che dovrebbe essere colmo di sfaccettature e che invece sembra non aver atteso altro che il momento in cui avrebbe potuto dipingersi le unghie e infilarsi una parrucca spelacchiata. Persino il complesso (e ambiguo) rapporto con Malvern Bump (Philip Baker Hall), uno sbandato con una misteriosa storia alle spalle che David incontra durante il suo peregrinare, non viene approfondito dovutamente e non è cosa trascurabile soprattutto se si vuole dirigere un film sulle tensioni psicologiche, sul disagio mascherato da normalità che esplode improvviso. Si resta così sempre in superficie e il risultato è una totale assenza di empatia per le ragioni dei personaggi e una infilata di stereotipi malgestiti: dal solito complesso di Edipo alla doppia identità.

 
 
 
 
 
 
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